Basketball ball placed on court floor in the basketball gym. View from Empty basketball gym, Space for text

Le coperture di particolari impianti sportivi devono oggi fronteggiare diverse sfide tecniche per le quali esistono soluzioni a volte contrastanti fra di loro. Il problema base del costruire per tempo si viene quindi a sommare con quello del costruire bene. Prendiamo il caso dei grandi edifici sportivi legati alle prossime olimpiadi invernali: è imperativo che i lavori siano terminati per tempo, tanto quanto che siano eseguiti a regola d’arte e, di solito, qualità e fretta non si accompagnano.

La costruzione di impianti sportivi coperti rappresenta uno di quei contesti davvero sfidanti, poiché, oltre alle prestazioni legate all’agibilità ed alla sicurezza che devono garantire verso un folto pubblico di frequentatori, vi sono prestazioni straordinarie legate al tipo di attività sportiva che dentro vi si svolge. Una piscina coperta o un palaghiaccio, per fare degli esempi, sono destinati a sopportare una situazione ambientale particolarmente complessa. Vediamo il perché. cominciando dal clima: le strutture sono esposte ad un clima saturo di umidità, che interagisce con le componenti del fabbricato, rendendo necessaria molta manutenzione. La forte umidità causa un deperimento precoce delle strutture, soprattutto se, oltre alla concentrazione d’acqua vi è presenza costante di agenti chimici largamente utilizzati nel caso delle piscine coperte. Non basta: l’evoluzione delle norme impone alle strutture anche prestazioni di tutto rispetto per quanto concerne l’abbattimento acustico, oltre alla necessità di avere elevata resistenza al fuoco. In generale tutto l’edificio è interessato dal rispetto di queste norme, anche se la parte che solitamente più ne fa le spese è la copertura.

Oggi esiste una risposta tecnica: la prefabbricazione di coperture per impiantii sportivi specificamente pensate per risolvere contestualmente tutti i problemi menzionati.

NovelloArch ha lanciato forza7: un nuovo tipo di pannello in legno prefabbricato, brevettato; in classe di servizio 3 (NTC2018) che, attraverso la stratificazione di diversi materiali accoppiati consente una adeguata ventilazione della superficie di copertura, ne permette l’ispezionabilità, garantisce altresì la resistenza al fuoco (B-s1,d0 oppure B-s2,d0) e, contestualmente di abbattere sensibilmente le emissioni acustiche. La classe di servizio 3 NTC2018 si applica esclusivamente a componenti costruttivi capaci di resistere in esposizione ad umidità particolarmente elevata. Forza7 (il nome non è casuale) supporta ben 7 tipi di vantaggi, dal momento della costruzione, alle prestazioni dell’edificio e nella sua manutenzione durante tutto il ciclo di vita dell’edificio. E’ l’unico pannello in legno prefabbricato per coperture sportive o industriali che soddisfi le prescrizioni della classe di servizio 3. Prestazioni simili sono ottenibili soltanto progettando ad hoc e costruendo in cantiere una copertura apposita: questo significa certamente tempi di costruzione più lunghi e costi più elevati. Forza7 è già progettato per assolvere a tutte le norme; un pannello prefabbricato in legno che rappresenta la soluzione ottimale per la copertura di grandi edifici sportivi. Realizzato in grandi dimensioni (fino a 16 metri di lunghezza x 244 di larghezza) consente una posa velocissima e precisa della copertura dell’edificio. La particolare stratigrafia che lo compone ne consente, se mai necessario, una facile ispezione durante tutta la vita dell’edificio, mentre rimangono inalterate le sue caratteristiche di abbattimento acustico e di resistenza al fuoco: la parte a vista è infatti completata da uno strato di fibra di legno mineralizzata, ricoperta in cemento Portland, in grado di resistere anche a sollecitazioni esterne, quali rimbalzi di palla. Un prodotto ad alta efficienza e ad alta sostenibilità nel suo complesso.

Costruire bene, a tempo di record è quindi possibile.